Le gioiellerie nate nel dopo guerra e quelle presenti anche prima, avevano inserita all’interno della propria licenza, la clausola che dava la possibilità di ritirare l’oro del consumatore finale come recupero di materia prima per poterla poi rilavorare e creare nuovi gioielli.
Era una transazione frequente, i clienti rendevano degli oggetti danneggiati in cambio di nuovi.
Teniamo conto che in quegli anni il costo di un grammo di oro era molto inferiore al valore odierno, neanche 1000 Lire.
Oggi invece che siamo ben sopra i 34 euro al grammo, dietro il ritiro dell’oro usato è nato un vero e proprio business.
Ma andiamo più nello specifico; se un grammo di oro puro ovvero 999,9 grammi di oro per ogni 1000 gr, vale alla quotazione giornaliera del 03-02-18 34.45 Euro, come può un compro oro scrivere CARTELLI in cui propone 80 Euro in cambio di un grammo di oro?
Sarebbe come se un benzinaio proponesse agli autisti di andare a rivendere il gasolio presente nel proprio serbatoio a 3 EURO il litro quando il costo nazionale per un litro è di 1,40 euro.
Capite subito che c’è qualcosa che non quadra. Ma andiamo per gradi.
Anzi tutto mi preme far chiarezza sui vari titoli dell’oro e su cosa vogliono dire quei numeri che trovate marchiati su ogni oggetto in oro regolarmente venduto.
Il titolo 750 che c’è sull’oro che da sempre viene considerato tradizionale in Italia sta a significare che per ogni 1000 gr di oro, all’interno sono presenti 750 gr di oro puro e 250 gr di leghe, che servono per rendere il metallo più facile da lavorare e con tonalità di colore diverso a seconda se è bianco giallo o rosa.
Orientativamente perciò un commerciante onesto prezzerà i propri prodotti in oro tenendo conto del prezzo del metallo e della lavorazione che è stata necessaria per realizzare l’oggetto. E’ chiaro che una coppia di fedi avrà un costo di lavorazione più basso, in quanto fatte in serie e con passaggi velocissimi, rispetto ad un gioiello realizzato su esplicita richiesta e unico nel suo genere.
È stato inserito, da circa 8-9 anni in maniera forte, nel mercato italiano il così detto ORO BASSO che è composto, sempre su un peso totale di 1000 gr, da 375 parti di oro puro e 625 di leghe.
Quindi: QUALI SONO LE DOMANDE DA FARE AD UN COMPRO ORO QUANDO SI CHIEDE UNA VALUTAZIONE?
• Chiedere sempre se c’è differenza di valutazione a seconda se pretendiamo indietro del denaro o degli oggetti nuovi.
• Chiedere a che prezzo viene valutato il proprio oro e se questo prezzo si riferisce al titolo 750 o al titolo di oro puro.
• Chiedere a quale prezzo al grammo vi viene venduto l’oggetto nuovo che volete in cambio del vostro oro vecchio e che titolo ha.
Una volte poste queste domande, e capite le risposte, vi accorgerete che il prezzo proposto in pubblicità non risulterà quello reale e che se in cambio di nuovi oggetto vi manterranno il prezzo ESCA sarà solo perché il prezzo del nuovo sarà esageratamente più alto.
Noterete subito infatti che se andate da un compro oro che sponsorizza i famosi 80 Euro al grammo con 10 gr del vostro oro e gli chiedete in cambio moneta contante, quindi un compenso di 800 euro, lui vi risponderà che non è possibile.
Ecco quand’è che si parla di PUBBLICITA’ INGANNEVOLE.
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